L’Ankh, chiamata anche croce ansata, è un oggetto sacro della cultura egizia che tutt’oggi è ancora ricoperto di un fitto velo di mistero in quanto al suo significato. Diverse e molteplici sono le teorie che si sono susseguite nel corso degli anni per cercare di ricostruire e decifrare i simboli ad essa legati. Quali sono i significati e possibili interpretazioni si celano dietro le forme di questa croce? Lo scopriremo in questa guida che ci riporterà indietro nel tempo alla scoperta di arcani misteri.
Origini e caratteristiche dell’ Ankh
Per una prima quanto semplice definizione, partiamo dal termine stesso, ankh, che rimanda al significato di “vita” ma può essere anche interpretato come un richiamo alla cosiddetta “chiave di Iside”, denominata anche “chiave dei grandi misteri”. Non c’è dubbio che per gli antichi Egizi tale oggetto avesse la funzione di ricordare l’immortalità e con essa il dono della vita. Non a caso, nei bassorilievi giunti sino a noi, l’Ankh è spesso rappresentata nelle mani dei sacerdoti egizi, che la usavano come uno strumento dal potere magico per resuscitare i defunti e dar loro vita eterna.
Come con ogni simbolo che si rispetti, le peculiari caratteristiche fisiche dell’Ankh sono un’importante chiave di volta per avanzare ipotesi sulla rete di significati che da essa scaturiscono. La forma circolare, o per l’esattezza ovale, dell’ansa viene sovente assimilata all’infinito o all’ouroboros, un simbolo antichissimo raffigurante un serpente nell’atto di mordersi la coda. In entrambi i casi, il significato sottostante è quello dell’eternità e ciclicità della vita. Dalla sommità parte una croce a forma di T, che nella tradizione egizia simboleggiava la fusione del sesso maschile con quello femminile per creare la vita. In particolare, la linea verticale sarebbe un’allusione al principio attivo del maschio, mentre la linea orizzontale rappresenterebbe il principio ricettivo della femmina.
Il segreto dell’ Ankh
Forza vitale, energia e immortalità sono dunque i significati chiave che ruotano attorno al simbolo dell’Ankh. Sulla base di questi elementi, le ipotesi e teorie avanzate dagli Egittologi danno adito a diverse rappresentazioni. Analizziamole una a una.
L’unione degli elementi
Iside e Osiride, le due divinità più importanti della religione politeista egizia, assurgono ai simboli per eccellenza di cielo e terra, dell’elemento maschile e di quello femminile. Secondo gli studiosi più audaci, vi si potrebbe persino scorgere un’interpretazione a sfondo sessuale che rimanda al fallo e all’utero, che nella loro fisicità e concretezza richiamerebbero comunque una più ampia fusione mistica alla base della vita. Difatti, così come la vita terrena nasce dall’atto di unione tra maschio e femmina, anche la vita spirituale ha inizio grazie all’unione dei principi di energia maschile e femminile che si trovano dentro ogni individuo. Trattasi di un’interpretazione spirituale, che vede nella fusione degli elementi la condizione necessaria per la nascita della vita, di una nuova creatura dall’anima retta e immortale.
L’alba della vita
Oltre ai significati sopramenzionati, la parte superiore a forma di cerchio potrebbe rappresentare il sorgere del sole. L’astro si leva sulla linea orizzontale, che sarebbe appunto l’orizzonte, per poi seguire il proprio cammino nella volta celeste, simboleggiato dalla linea verticale della croce.
L’Egitto
Un’interpretazione prettamente geografica vedrebbe la croce ansata come raffigurazione dello stesso Egitto. Il simbolo per eccellenza di questa terra è il Nilo, il cui corso sarebbe rappresentato dal braccio verticale della croce. La parte circolare superiore, invece, alluderebbe al delta. I due bracci orizzontali raffigurerebbero il deserto libico a destra e il deserto arabico a sinistra. L’acqua del fiume, fonte divina di vita, scorre sulla terra donando fertilità.
Sebbene sviscerate dai suoi significati originari, le forme dell’Ankh egizia si ritrovereberro nei secoli a seguire, influenzando i simboli della tradizione romana, così come di quella cristiana.
Significato dei maggiori simboli dei taguaggi