Il granchio è un piccolo animale intriso di una forte simbologia. Chi l’avrebbe mai detto che questo crostaceo che incontriamo sulle spiagge sia associato a tutta una rete di significati? Ebbene sì, soprattutto per la sua connessione con la versione astrologica del Cancro, uno dei dodici segni zodiacali. In questo articolo andremo alla scoperta di tutte le immagini e i valori che il granchio rappresenta.

Le qualità del granchio

Il totem del granchio è associato in primo luogo con la natura e i suoi cicli. Il suo modo di camminare è un’allegoria del cammino della vita. A volte ci imbattiamo in eventi che ci sono di intralcio e frenano il nostro progredire. In quel caso il granchio ci invita a correggere i nostri passi. Rimosso l’ostacolo, è finalmente possibile seguire il nostro corso. Dopotutto il granchio sceglie sempre percorsi laterali. Anche se gli altri non condividono la sua maniera di procedere, arriva comunque alla meta secondo i suoi piani. Seguendo il flusso naturale delle cose e i ritmi della terra e dell’acqua, soddisfa a modo suo le proprie esigenze.

Il granchio è anche simbolo di status sociale e prosperità. Questi significati provengono dalla tradizione cinese. L’associazione deriva da un dato puramente linguistico. Difatti, la parola cinese che sta per “guscio” si riferisce con un gioco di parole al migliore candidato agli esami imperiali. L’immagine del granchio è quindi relazionata al successo del primo arrivato.

Il granchio o cancro nella mitologia e astrologia

Come anticipato, il granchio è collegato all’elemento dell’Acqua. Si tratta, inoltre, di un potente simbolo lunare. Difatti, i suoi comportamenti vitali e riproduttori sono strettamente dettati dai cicli della luna. La più importante connessione è comunque quella con il cielo e le stelle. La costellazione del cancro affonda le proprie origini in antiche leggende e racconti mitologici, presenti con le proprie varianti in varie culture.

La mitologia egizia

La costellazione del Cancro era il luogo dove il dio dei morti Anubi aspettava le anime dei morti. Qui si incaricava di pesare il cuore dei defunti su una bilancia a due piatti. Sull’altro piatto veniva posta una piuma ricavata dalle ali della dea Maat, simbolo di verità e giustizia. Solo se il cuore risultava più leggero della piuma, il defunto poteva accedere al regno di Osiride. Altrimenti veniva gettato tra le fauci del coccodrillo Ammit, che lo divorava senza pietà.

La filosofia orfista

La costellazione del Cancro era un portale di passaggio alla nascita. Attraverso questo portale passavano le anime pronte a incarnarsi nel mondo fisico.

La tradizione greco/romana

Il granchio ha a che fare con la storia di Ercole. Nella seconda delle sue dodici fatiche, ovvero l’uccisione dell’idra, un grosso granchio uscì dall’acqua e pizzicò il piede del semidio, che lo schiacciò. Mossa da compassione, la dea Era trasformò il coraggioso animale in una costellazione. Proprio perché il suo ruolo nella storia fu piccolo, è la meno luminosa delle dodici costellazioni dello zodiaco.

Le popolazioni Thai

Presso questa civiltà, il granchio deteneva il ruolo di assistente del guardiano dell’aldilà. In un posto chiamato “Fine delle Acque”, all’ingresso della Caverna Cosmica, il granchio esercitava il proprio potere propiziatorio. Nella caverna c’erano due porte. Una era la “Porta degli Uomini”, attraverso la quale gli uomini potevano entrare e uscire liberamente. Rivolta verso Nord e associata al Solstizio d’Estate. In questo momento il sole, entrando nel segno del Cancro, si porta a Nord dell’equatore celeste. L’altra porta era la “Porta degli Dei”, così chiamata perché tutti gli uomini possono entrarvi ma solo gli dei possono uscirne. Rivolta a Sud e associata al Solstizio d’Inverno, è invece associata al Tropico del Capricorno.