Il nostro caro pianeta Terra, tanto amato quanto torturato dalle devastanti attività moderne, è il bene più prezioso nelle mani dell’umanità.Il miracolo della vita, che ha trovato sulla Terra le condizioni ottimali per la sua proliferazione, ha dato origine a miti e simboli costruiti intorno a questo pianeta. Sin dai tempi preistorici la Terra non ha mai smesso di stupire l’uomo, sia nel bene che nel male. Scopriamo, allora, quali sono i significati ad essa associati, dall’antichità sino ai giorni nostri.

L’uomo come parte del pianeta Terra

La Terra incarna in sé l’essenza della natura. L’uomo si è sempre considerato parte integrante del mondo, un piccolo tassello nell’infinito mosaico dell’universo. Le prime civiltà attribuivano agli elementi della natura un carattere divino. Fu così che adoravano il sole, la pioggia, le stelle, pesino l’erba dei prati, e non esitavano a compiere sacrifici e spargere del sangue innocente per ingraziarsi queste divinità che permeavano tutto ciò che li circondava.

Il rispetto reverenziale che questi popoli antichi sentivano verso il pianeta Terra cambiò radicalmente con l’affermarsi delle teorie antropocentriche. L’uomo iniziò a sentirsi il centro dell’universo e, come tale, si arrogò il diritto di depredare la natura e assoggettarla al proprio volere. La Terra perse quel carattere di sacralità con cui era stata precedentemente venerata e si trasformò in mera materia a disposizione dell’uomo. Non a caso, le teorie scientifiche di luminari quali Copernico, Galilei o Darwin furono un duro colpo per l’egocentrismo della cultura europea, da tempo convinta di trovarsi non solo al centro del tutto, ma anche al vertice della creazione.

Il glifo della Terra

Ogni pianeta viene rappresentato simbolicamente attraverso un glifo. Nel caso della Terra, si tratta di un cerchio diviso in quattro parti uguali da una croce. Nella sua semplicità, il glifo non poteva essere più denso di significato. Eppure nel corso della storia è stato spesso confuso, dando origine a interpretazioni fuorvianti. La prima, tipicamente terrena, identificava le quattro ripartizioni all’interno della sfera con i quattro punti cardinali, con le quattro stagioni o le quattro grandi tribù. A partire approssimativamente dal XVI secolo, la croce ha poi assunto una valenza religiosa. Era, dopotutto, il periodo di evangelizzazione, la cui funzione era diffondere (o per l’esattezza, imporre) il cristianesimo su tutta la Terra.

Il simbolo della Terra si ritrova nel corso della storia in molti ritratti di sovrani. Il regnante veniva sovente raffigurato mentre reggeva nella mano sinistra il globo terrestre sormontato dalla croce. Anche in questo caso non sono mancate le più svariate interpretazioni, che tendevano ad attribuire alla croce il sopracitato significato religioso. Lo scopo era quello di accentuare la grandezza del sovrano, ritenendolo depositario di una missione divina sulla terra. Insomma, una sorta di fusione tra il potere spirituale e quello temporale.

Eppure, al di là dei significati che si sono voluti affibbiare al glifo, la sua chiave di lettura agisce in una dimensione più profonda. La sfera è il simbolo dello spazio e allo stesso tempo della spiritualità, che nella perfezione di questa forma geometrica trova la sua massima esaltazione. La croce che l’attraversa simboleggia l’incontro tra anima e materia, reso possibile per opera dello stesso spirito.

La Terra come Madre

Nella mitologia greca la dea Terra, l’immortale Gaia, sorse dopo il Chaos e diede origine ai Titani. Da lei nacquero il Cielo, l’Oceano, i Monti, le Ninfe, il Tempo e tutte le divinità dell’Olimpo. Il suo ruolo di progenitrice, di grande madre, rimarrà una costante di tutte le successive tradizioni. La Terra, infatti, incarna in sé i significati di vita, fertilità e femminilità. La Terra è anche fonte di equilibrio tra i quattro elementi che la compongono. Quest’immagine materna si rispecchia nell’idea di una Madre Natura che generosamente dona ai figli i propri frutti.