L’arcobaleno: definizione e significato
È uno spettacolo suggestivo e sorprendente, che non può lasciare indifferenti: l’arcobaleno è un fenomeno ottico che si verifica nel momento in cui la luce del sole attraversa le gocce d’acqua rimaste in sospensione nell’aria a seguito di un temporale. Emblema di speranza, di discesa del cielo in terra, rappresenta una visione magica cristallizzata nell’antichità in un mito ed in un nome: Iride, figlia di Taumante (la meraviglia) e di Elettra (lo splendore). Ninfa oceanina, era una fanciulla di bell’aspetto e dall’abito ondeggiante di mille colori, rapida messaggera degli dei tra il cielo e la terra, ed ancella di Era, divinità dell’aria.
Il concetto dell’arcobaleno interpretato come tramite tra il cielo e la terra, essenza della mitologia greca, si ritrova poi nella mitologia di tutti quegli altri popoli che lo hanno chiamato arco. Un richiamo, quello del predetto termine, al ponte, arcata sospesa nel vuoto che congiunge due punti, ed all’arco come arma, dalla stessa forma curva ed utilizzato per lanciare la freccia, unente anch’essa due punti. Dunque la corda ed il bersaglio. Atteso che il sole lancia i suoi raggi come dardi che producono l’arcobaleno, l’arco è quello di Apollo, divinità solare.
In merito all’etimologia della parola “arcobaleno”, la stessa è velata di mistero. Di origine relativamente recente (XIV secolo) e privo di corrispondenze in altre lingue o dialetti, il termine è inteso per lo più quale “lampo”, in un’accezione che non si collega ad una scarica elettrica vivida, bensì ad una luce tenue che illumina una coltre di nubi alle sue spalle.
Significato simbolico dell’arcobaleno
Da sempre oggetto di numerose storie e leggende, l’arcobaleno “detiene” un posto di primo piano in molte culture, che hanno ad esso attribuito diversi significati. Dualità delle cose, loro origine e creazione, comunicazione tra la dimensione materiale e quella spirituale, sono alcune delle simbologie sottese all’arcobaleno. Ed anche vita, speranza, promessa, divinità, iniziazione, trasformazione, coesione spirituale, ascensione.
In particolare, un simbolismo assai intenso lo si trova nella dottrina indù e buddista, ove sembra che coloro i quali hanno valicato i propri legami terreni, siano capaci di raggiungere il massimo stato di meditazione, sperimentando il cosiddetto “corpo arcobaleno”, ossia un “corpo di luce” manifestantesi al conseguimento dell’ultima ascensione.
Il significato simbolico dell’arcobaleno è da ricollegarsi anche al concetto di scelta, di nuove opportunità da prendere in considerazione, di nuove prospettive all’orizzonte. La sua forma, difatti, possiede due estremità, e alla stessa stregua di un ponte, l’attraversarlo vuol dire decidere di cambiare direzione.
L’arcobaleno è, nelle credenze popolari, un’entità sacra, rappresentante sia una scala degli dei, sia un serpente uranico dai mille colori. Ed in quanto sacro, non tollera alcuna offesa o ingiuria.
L’arcobaleno nelle diverse culture
Abbiamo poc’anzi anticipato come l’arcobaleno rivesta un ruolo di tutto rispetto all’interno di molte culture, soprattutto nell’ottica di ponte tra le due dimensione, quella materiale e quella spirituale.
Nella tradizione cinese, per cominciare, l’arcobaleno è visto come un drago a due teste, una rivolta verso il cielo e l’altra verso il nostro mondo, il che gli consente di fare da “mediatore” tra le due dimensioni.
Lo stesso concetto di ponte si ritrova nelle culture nordiche, ove un arcobaleno chiamato ponte di Bifrost mette in contatto il mondo delle divinità con quello degli esseri umani, indicando la via per il regno invisibile dello spirito.
Il popolo dei druidi, invece, connota l’arcobaleno di un simbolismo di prosperità, particolarmente di buon auspicio per le donne in gravidanza, e ciò perché archi e mezzelune rappresentano l’emblema dell’energia lunare e femminile.
Ed ancora, in Asia l’arcobaleno prende il nome di Indradhanush, ossia l’arco di Indra, il dio del fulmine e del tuono e più in generale dei temporali. Ma è dalla mitologia irlandese che giunge la leggenda forse più nota: quella della pentola d’oro, legata alla figura del leprechaun, il famoso gnomo della tradizione irlandese, che quando non è al lavoro, si diverte facendo scherzi alle persone.
Secondo quanto narra la leggenda, detto gnomo vive in solitudine custodendo una grande pentola d’oro, nascosta proprio alla base dell’arcobaleno, simbolo di ciò che non può essere raggiunto né posseduto, ma anche ideale della bellezza celata, del valore segreto.
Da sottolineare, infine, il simbolo di pace, di scampato pericolo, assurto dall’arcobaleno all’interno della Bibbia, ove rappresenta il patto di alleanza tra Dio e l’uomo: dopo il diluvio universale, infatti, Dio promise a Noè che non avrebbe mai più inondato la Terra.
I colori dell’arcobaleno e gli auspici sul raccolto
I colori dell’arcobaleno vengono tradizionalmente indicati in numero di sette, i colori dell’iride: rosso, arancio, giallo, verde, blu, indaco, violetto. A fissarli in tal numero fu Newton, attraverso un fenomeno di scomposizione della luce raggiunta per dispersione, facendola passare attraverso un prisma, oppure gocce d’acqua piovana, o ancora nella trasparenza delle bolle di sapone.
Sulla base dei colori dell’arcobaleno, si è soliti trarre delle previsioni sul raccolto, specie in primavera. Così, se spicca il violetto ci sarà un buon raccolto di uva e vino; se predomina l’arancione, di granturco; se primeggia il giallo, di grano. La prevalenza del verde indicherà invece un buon anno per gli ortaggi e per l’erba, del rosso un buon raccolto di olio, dell’azzurro una ricca annata di castagne.
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