Il simbolo dell’albero ha una natura straordinariamente multiforme, in grado di adattarsi ad una serie di significati per i quali diventa l’espressione perfetta della vita, della genealogia, o della conoscenza. Il significato del simbolo dell’albero cambia dunque a seconda del contesto in cui viene inserito, rimanendo una costante nella simbologia non solo dei molti e diversi popoli che, nei secoli, lo hanno elevato a puro simbolo di vita, ma anche da parte di quegli studiosi che si sono affidati alla sua forma per descrivere al meglio i propri concetti.
Simbolo e significato dell’albero della vita
Uno dei significati che più spesso vengono associati all’albero è quello di rappresentare la vita nella sua pura interezza, significato questo affidato all’oggetto naturale dalla quasi totalità delle culture che hanno popolato la terra. L’albero della vita è infatti matrice di ossigeno, un garante dell’esistenza che sprigiona nell’aria quell’elemento imprescindibile per la sopravvivenza dell’ecosistema in cui siamo immersi.
Si sente poi spesso parlare di “Albero della conoscenza“, teoria simbologia che allarga ancora di più l’orizzonte dell’albero della vita elevandolo a contatti ultraterreni; il cielo che incontra le profondità della terra, il paradiso che incontra gli abissi. Facile intuire come a dar man forte a questa idea simbologica ci sia la contrapposizione tra chioma e radici, la prima aperta verso il cielo e le seconde sprofondate nel buio del terreno; entrambe, in grado di dare energia vitale alla pianta.
Celti: abete e simbologia sacra degli alberi
Probabilmente nessun popolo umano ha mai avuto la stessa dedizione e reverenzialità nei confronti degli alberi come i Celti, i quali tendevano a venerarli non come elementi passivi della terra, ma come veri e propri esseri viventi dotati di anima, in grado di catturare energia dal profondo attraverso le loro maestose radici.
Un legame forte quello che il popolo ha stabilito con gli alberi, in particolare con l’abete, che, più degli altri, dà una esplicita idea di vita attraverso le proprie reazioni all’ambiente circostante. L’abete sacro dei celti deve infatti la sua acquisita elevazione spirituale al modo stesso in cui è fatto, vive, reagisce; stabilitosi prevalentemente sulle alte pendici delle regioni montuose, l’abete veniva per questo accostato alla lungimiranza, alla capacità di avere un quadro nitido tanto dell’orizzonte quanto del futuro. Ma non solo, perché le pigne che produce hanno la capacità di chiudersi su se stesse quando batte la pioggia, per poi riaprirsi alla luce del sole dando idea di dinamismo, capacità di reazione, e diventando segno esplicito di vita.
Nella grande considerazione verso la potenza che l’antico popolo affidava agli alberi, un’angolo speciale era dedicato alla venerazione dell’abete bianco, che diventava il garante della nuova vita che nasce. L’abete bianco sacro dei Celti veniva dunque definito anche come “Albero delle nascite“; i caratteristici aghi, al momento della venuta alla luce di un nuovo bambino, venivano per questo bruciati in forma di benedizione, con valenza di protezione verso il nascituro e la partoriente.
Darwin, teoria dell’evoluzione e albero genealogico
Uno dei simboli che più facilmente riconduciamo all’albero è quello della genealogia umana e naturale, visivamente rispecchiata nella ramificazione degli alberi che, da una stessa matrice, danno vita a più elementi differenziati.
L’albero genealogico è un simbolo di facile applicazione già nel piccolo del nostro quotidiano grazie alla sua intuitiva duttilità; tanto semplice che anche Charles Darwin, padre della teoria dell’evoluzione, se ne è servito nel corso dei suoi studi per schematizzare al meglio le scoperte fatte, rendendole allo stesso tempo fruibili alla comprensione di un gran numero di persone.
Significato dei maggiori simboli dei taguaggi