Un bellissimo esemplare di oie, francesismo per indicare l’oca, una specie di uccello appartenente alla famiglia Anatidae, la quale include anche i cigni, la maggior parte dei quali sono più grandi delle oche, e le anatre, più piccole, oltre gli uccelli acquatici delle volpoche.

Da sempre le oche sono uccelli di medio e grandi dimensione che hanno il loro habitat naturale lungo i corsi fluviali e nelle zone lacustri. La maggior parte delle specie selvatiche del Vecchio Continente e del Nord America sono grandi migratrici, che, in autunno, migrano per “svernare” al sud. Dai primordi della civiltà umana, le oche sono sempre state addomesticate per secoli dai popoli: oltre le oche da cortile si annoverano quelle selvatiche che vivono spesso insieme ai cigni.

Oca: Etimologia e Significati del termine

Il nome anglofono dell’oca, Goose, derivava da una delle più ataviche parole delle lingue indoeuropee. Il significato moderno deve la sua dalla radice etimologica dal termine indoeuropeo ghans, dal sanscrito hamsa, dalla lingua latina anser e dal termine greco greco khén. Come si può ben intuire con l’evoluzione dei suoni e delle caratteristiche terminologiche della scrittura e delle lettere, questa radice si trasformò rispetto alle lingue anglosassoni arcaiche gos o dal tedesco Gans all’attuale termine inglese Goose. Altre derivazioni moderne sono il russo gus e l’antico irlandese géiss.

Aldilà delle considerazioni inerenti l’etimologia del termine oca o goose (in inglese), il termine oca annovera una miriade di significati che possiamo riassumere nel seguente modo:

  1. il termine oca designa nelle scienze gli “uccelli Anatidi della sottofamiglia degli Anserini, part. dell’Anser anser, detto anche o. selvatica, con becco grosso roseo o arancio, ali lunghe e appuntite, coda corta; specie dalla quale hanno avuto origine la maggior parte delle razze domestiche esistenti quali l’Oca lombardella, uccello degli Anatidi (Anser albifrons), più piccolo e scuro del precedente e l’oca granaiola, uccello degli Anatidi (Anser fabalis), simile all’oca selvatica, con becco lungo e nero segnato di giallo“.
  2. Il termine oca è riferito anche ad una donna senza cervello, svampita, di scarsa intelligenza. Simbolo di goffaggine e di ottusità o anche di sconcertante superficialità, spec. in una ragazza o in una donna. Le espressioni linguistiche più tipiche sono: “ha il cervello di un’o.”; “che vuoi che ne capisca quell’o.?”; “quanto sei o.!”
  3. Pelle d’oca (tecnicamente cute anserina): questa espressione indica “l’alterazione della cute, consistente nel temporaneo o duraturo formarsi di piccoli rilievi prodotti dai follicoli piliferi divenuti più evidenti o sporgenti, di solito in conseguenza di sensazioni di spavento, di freddo o di emozioni violente”.

Oca: simboli e valenze valoriali nelle culture dei popoli

L’oca, nel suo primo significato del termine, riferito all’animale selvatico o addomesticato, è sempre stato al centro delle attenzioni da parte dei popoli e delle credenze folcloristiche:
  • nella cultura e credenza celtica e slava, le oche erano donne sovrannaturali; la stessa dea Epona era rappresentata come un’oca con le corna. L’oca è l’emblema della dea della guerra;
  • nella mitologia irlandese, le oche sono le epifanie dell’altro mondo;
  • nella cultura egizia, Iside la figlia del Dio della Terra, era rappresentata come un’oca;
  • nella cultura greca e romana, le oche erano attente guardiane, sacre a Giunone avevano salvato il Campidoglio dall’assedio dei Galli;
  • nelle novelle russe, le oche si trasformano in bellissime fate;
  • nella cultura indiana, l’hamsa o l’oca è l’emblema della conoscenza e della forza vitale;
  • nella cultura del cristianesimo, l’oca è l’emblema dell’Immacolata Concezione e dell’Incarnazione.

I messaggi positivi che l’oca riesce a conferire all’uomo ed alla civiltà sono ascrivibili ai seguenti quali: guida spirituale, sapienza, compassione, fecondità, bellezza, protezione. Per quanto concerne i messaggi negativi, le oche sono associabili al pericolo se compaiono nei sogni ed alla superficialità, se riferiti ad una persona di sesso femminile.