La dea Inanna è una delle figure più importanti della civiltà mesopotamica. Il suo nome, che si può trovare spesso anche come Inana, presumibilmente significa “Signora del Cielo”. E’ la dea della fecondità, della bellezza e dell’amore in senso carnale. Ora, insieme, scopriremo qualcosa di più sulla sua storia, sulle sue caratteristiche e sulle sue origini.

La dea Inanna: madre e amante

Come abiamo detto prima, la dea Inanna è la figura femminile di maggior rilevanza. Lei è la regina del cielo e della terra, dell’amore e della guerra, una figura duplice che incarna sia il bene che il male. Rappresenta la completezza del polo femminile che incarna in sè sia il lato materno sia quello più spregiudicato di donna emancipata e passionale.

Inoltre Inanna è la dea del grano, nonchè poetessa e creatrice di canzoni.

A conferma della teoria sulla duplicità della figura c’è un’interessante particolarità: è strettamente legata ad Ereshkigal, la sua sorella oscura, nonchè l’altro lato di se stessa. Insieme le due dee formano la bipolarità dell’archetipo femminile e ne rappresentano la completezza.

Ereshkigal rappresenta la forza primordiale, l’istinto incontenibile e la collera. E’ una sorta di dea degli inferi che simboleggia la distruzione necessarie per ricreare. La sua storia è molto interessante: Ereshkigal viveva nello stesso mondo della sorella Inanna (quello superiore) e si chiamava Ninlil. Era la moglie di Enlil, il dio del cielo. A seguito di diversi stupri da parte del marito sotto mentite spoglie, quest’ultimo venne mandato dagli dei negli inferi. Ninil, per amore del consorte, decise di seguirlo. Da quel momento cambiò nome e divenne Ereshkigal, dea furiosa dell’inferno sumero.

Le origini e la storia della dea Inanna

Inanna è figlia di An, dio del cielo, e di Nanna, dio della luna. Inoltre è la sorella del dio sole e la nipote di Enlil (quindi, in pratica, la sorella Ereshkigal-Ninlin è anche sua nonna).

Le storie narrano che la famiglia di appartenenza di Inanna discendessero da Enlil e che quindi facesse parte del clan degli Enliliti, in contrapposizione con quello di Enki, fratello e rivale di Enlil.

Inanna, nonostante le avvertià decise di voler sposare Dumuzi, un dio-pastore del clan rivale. Questo avrebbe causato la riappacificazione dei due clan, avrebbe ristabilito l’armonia e permesso agli dei di vivere una nuova era. Le cose, però, non andarono come i due amanti desideravano. Il fratello maggiore di Dumuzi, opponendosi al matrimonio, intimidì il minore che scappando, per la frustrazione e il timore delle minacce ricevute, cadde da una rupe schiacciandosi al suolo. Questo evento scatenò l’ira di Inanna che incitò il suo clan a reagire e a dichiarare guerra al clan nemico. Secondo le leggende questa guerra fra dei incorporò anche gli uomini, che patirono grandissimi lutti ed interi genocidi.

Caratteristiche di Inanna

La dea, paragonabile alla Venere romana, viene descritta come eternamente giovane ed estremamente bella. Le rappresentazioni la raffigurano come una donna riccamente vestita e adornata oppure completamente priva di vestiti.

La dea incarna tutte le emozioni tipicamente femminili e contrapposte: l’amore, la collera, la sensualità, la spregiudicatezza, il candore, la gioia, il dolore, la generosità, la timidezza e l’esibizionismo.

Viene inoltre descritta come una dea molto attiva, sempre intenta nel fare qualcosa e nel perseguire i suoi obiettivi. Dopo la morte dell’amato, le leggende raccontano che rimase sempre libera, indipendente e alla ricerca di maggior potere ed emancipazione.

Tutte le dee successive come Afrodite, Iside, Neith e Meti, traggono ispirazione da lei pur non avendo mai lo stesso grado di esuberanza e di libertà. Non c’è, infatti, nessuna cultura, precedente o successiva, che abbia una figura femminile altrettanto forte e completa.