L’acqua rappresenta Il 71% della superficie terrestre e costituisce il 60% del corpo umano. Delle percentuali niente male che la dicono lunga sull’importanza di questo elemento. Senz’acqua non c’è vita, abbiamo ascoltato infinite volte sin dalla più tenera età. Nessuna affermazione potrebbe essere più vera. L’elemento liquido permea il mondo ed è alla base dell’equilibrio naturale. Il ciclo dell’acqua studiato da bambini non è altro che l’esempio più lampante della ritmicità ed eterna presenza di questo prezioso elemento. Eppure dietro alle concrete definizioni scientifiche si cela tutta una rete di simboli, richiami e allegorie che hanno fatto dell’acqua la protagonista di molti miti e leggende. Continuate a leggere per saperne qualcosa di più.

L’acqua nella tradizione

Fin dall’antichità l’acqua è stata considerata un elemento sacro. Molti popoli la posero al centro delle loro cosmogonie, secondo cui la divinità crea il mondo a partire dall’acqua. Secondo gli Egizi, ad esempio, all’origine di tutto vi era un oceano primordiale e l’universo prende forma quando dalle acque emergono il sole e una massa di terra. In molte mitologie l’acqua assurge a simbolo della fonte del possibile e dell’esistente. Di conseguenza, l’emersione dalle acque simboleggia la trasformazione di un tutto disordinato, che prende forma e dà origine alla vita. Al contrario, l’immersione nelle acque diventa simbolo della dissoluzione della forma e della morte. Basta pensare a leggende come quella di Atlantide, dove un’intera civiltà sparisce per sempre sprofondando negli abissi.

I Greci veneravano Oceano come il più antico tra gli dei. Figlio della dea Terra, Gea, e del dio cielo, Urano, è allo stesso tempo creatore e contenitore. Da un lato, è da lui che scaturisce la vita terrena, dall’altro racchiude nel suo spazio tutto ciò che è nato dalla creazione. Non solo per i Greci, ma anche per i Latini,  l’acqua simboleggiava il mistero della vita, che riunisce in sé passato e futuro, nascita e morte.

L’acqua era venerata come elemento divino e allo stesso tempo temuta nelle sue manifestazioni violente. Tutte le antiche civiltà hanno tramandato narrazioni di terribili diluvi che portano distruzione e risparmiano soltanto gli uomini più giusti, investiti della missione di perpetuare la vita. La crudeltà delle acque era interpretata come una punizione della divinità per la condotta umana e contribuiva a suscitare sentimenti di timoroso rispetto.

… e nell’astrologia

L’acqua è presente simbolicamente anche in campo astrologico attraverso i segni zodiacali, che vengono associati ai quattro elementi in cui tradizionalmente è stato suddiviso il cosmo: Acqua, Aria, Terra e Fuoco. Sono dunque tre i segni d’acqua, ognuno dei quali provvisto di specifiche caratteristiche. Il Cancro rappresenta la purezza, lo Scorpione il silenzio e i Pesci il movimento.

Le caratteristiche allegoriche

Oltre al principale significato di vita, sono tante le qualità positive tipicamente associate a questo elemento. Citiamo, ad esempio, il rinnovamento, la riflessione, la fecondazione, la fertilità, la purificazione, la chiarezza, la trasformazione, l’intuizione e la benedizione.

Se ci affidiamo alla tradizione taoista, ne deriviamo un’ulteriore interpretazione come simbolo di saggezza. L’acqua, infatti, è l’unico elemento capace di assumere varie forme a seconda dello spazio in cui è contenuta. Senza sforzi e resistenza, scorre fluida seguendo le leggi della natura. Quando l’uomo interferisce con i suoi ritmi, ne altera i percorsi e in modo poco saggio diventa causa di rovina.

La passività e ricettività dell’acqua, che si trasforma costantemente portando con sé la propria energia vitale, è anche simbolo del principio femminile.

Non dimentichiamo, infine, la valenza religiosa dei riti di iniziazione. In ottica cristiana, il simbolo per eccellenza di questo rinnovamento tramite l’acqua è il rito del battesimo, che sancisce l’ingresso di una nuova creatura nella vera vita della fede in Gesù.