Sin dai tempi antichi la loro funzione è stata quella di attirare eventi favorevoli, come l’amore o la fortuna, e di allontanare la cattiva sorte. Pietre e talismani, difatti, all’interno di ogni cultura, hanno finito con il diventare veri e propri simboli portafortuna, una protezione, una difesa, quasi un “porto sicuro” in cui rifugiarsi nei momenti di difficoltà.

E ciò per il profondo bisogno dell’essere umano di credere in qualcosa, di affidarsi all’aiuto di forze a lui superiori, siano esse emanazioni di divinità maschili o femminili, o entità intangibili come la fortuna: un bisogno, questo, “vecchio” di secoli, che continua a perpetrarsi mantenendo inalterato il suo fascino, il suo “appeal”. Ecco dunque che pietre e talismani divengono ricettacoli o depositari di energia magica, “fonte” di potere, di positività, che alimenta ed aumenta la fiducia degli individui nel raggiungimento degli obiettivi che più stanno loro a cuore.

Ovviamente, come poc’anzi anticipato, ogni cultura ha i propri simboli portafortuna, siano essi pietre o talismani, come ad esempio la croce per i Paesi cristiani, l’occhio di Horus per gli Egizi, il dio Ekeko per i Boliviani. E proprio perché facenti capo ciascuno di essi alla cultura di riferimento, detti simboli portafortuna sono davvero tanti, e trattarli tutti in questa sede non è ovviamente possibile. Ma i paragrafi che seguono vedranno analizzate le pietre maggiormente “appartenenti” alla collettività, e tutti quei simboli e/o talismani dotati di influssi positivi e benefici per chi li possiede.

Pietre portafortuna

Trasmettono sensazioni positive, e possederle comporta un alleggerimento delle tensioni, un allontanamento delle negatività: le pietre, come anticipato nel paragrafo precedente, hanno da sempre affascinato l’uomo, interi popoli e civiltà, divenendo nel corso dei tempi veri e propri simboli portafortuna, “attrattori” di benessere. Ne consideriamo diverse qui di seguito, ciascuna con le proprie caratteristiche ed il proprio significato.

Pietra sanguigna

Appartenente alla famiglia dei quarzi, la pietra sanguigna (o diaspro sanguigno) è una pietra portafortuna efficace sia per l’uomo che per la donna. Nei tempi antichi le si attribuiva la capacità di neutralizzare qualunque tipo di incantesimo, e nel Medioevo, in particolare, era considerata la pietra dei guerrieri: indossata prima delle battaglie, si credeva che la sua energia avrebbe concesso il vantaggio nonché  migliorato il coraggio durante il combattimento. I Nativi Americani adoperavano la pietra sanguigna nei riti di invocazione della pioggia, mentre gli antichi Egizi la ritenevano simbolo del sangue della dea Iside; a parte i legami con il sangue, rientra tra i simboli portafortuna in virtù del suo colore prevalentemente verde, che ricorda il denaro e l’abbondanza della crescita in primavera, e dei suoi riflessi ramati, che brillano come le monete doro. Portare in tasca la pietra sanguigna o tenerla in borsa o nel portafoglio stabilisce una sorta di “sintonia” con la prosperità e l’agiatezza. Secondo la religione benedettina, inoltre, la pietra in oggetto è un aiuto per il dolore al cuore e per il sonno agitato.

Giada

Adoperata nell’antica Cina per fabbricare le urne in quanto ritenuta in grado di impedire la corrosione e di cacciare gli spiriti maligni, la giada è simbolo di immortalità, e piccoli amuleti di questa pietra sono appesi alle culle dei neonati per favorire la fortuna. Da sottolineare inoltre che nella letteratura cinese tradizionale, l’oro e la giada sono spesso citati insieme e considerati simboli di ricchezza.

Secondo il Feng Shui – la tecnica cinese che segue determinate regole e specifici colori per arredare la casa e l’ambiente dove si lavora per attirare buona fortuna e salute – è suggerito posizionare detta pietra vicino agli ingressi o al lato sud-est della propria dimora o del proprio ufficio per favorire la buona sorte.

Malachite

Uno dei minerali più citato all’interno di miti e leggende, la malachite era considerata la pietra del paradiso e raffigurava la sensualità, la bellezza, la curiosità, il senso estetico e le arti musicali. Adoperata dagli antichi Greci e dai Romani per prevenire gli infortuni, tra i simboli portafortuna la malachite è una pietra di buon auspicio per chi lavora o fa affari: portata in tasca, appesa al collo, o attaccata la muro, favorisce la calma necessaria per prendere decisioni importanti relative ad un investimento o ad un probabile guadagno.

Acquamarina

Pietra della dea del mare nell’antichità, l’acquamarina è da sempre considerata un portafortuna per i pescatori ed i marinai, adoperata come protezione dai pericoli della navigazione. E poiché il mare rappresenta simbolicamente anche la propria emotività, questa pietra è ritenuta un valido aiuto nei momenti difficili.

L’acquamarina è anche emblema dell’amore felice, ed al riguardo una tradizione italiana vuole che il miglior regalo per una sposa nel giorno del matrimonio sia proprio questa pietra, che garantisce amore e felicità nella vita coniugale.

Quarzo rosa

Dono del dio Eros agli uomini secondo la mitologia greca, il quarzo rosa si vede attribuito dalla tradizione il potere di attrarre l’amore. Noto infatti come la pietra dell’amore gentile, dona inoltre pace e calma nelle relazioni.

Chiamato in India “pietra del perdono” o “brucia karma” in virtù dei suoi effetti benefici nella risoluzione di questioni spinose, il quarzo rosa attira sogni sereni e lenisce le sofferenze dell’animo se appeso al collo o posizionato sotto il cuscino.

Avventurina

Era ritenuta la pietra delle buone occasioni, ed infatti si credeva attirasse prosperità. L’ avventurina è  un amuleto portafortuna, specialmente nei riti propiziatori di denaro e ricchezza: si dice anche di tenerla nella tasca sinistra all’atto di acquisto di un biglietto della lotteria o nel momento in cui si gioca ad un qualsiasi gioco di fortuna.

Una piccola curiosità: gli occhi delle antiche statue tibetane sono di avventurina. Probabilmente si pensava che la luminosità di questa pietra donasse poteri superiori, e con gli occhi scintillanti certamente avrebbero vegliato sulle fortune e sulla salute degli uomini.

Simboli e talismani portafortuna

Dove aver analizzato le principali pietre portafortuna, consideriamo ora quei simboli e/o talismani entrati a pieno diritto nell’immaginario collettivo come veri e propri portafortuna. Alcuni sono maggiormente noti, altri meno. Eccoli, qui di seguito, trattati singolarmente.

Serpente Coatl

All’interno della cultura Azteca sono molti i simboli portafortuna, ed uno di essi è il Serpente Coatl, tradotto come “Serpente Piumato”, indice di ricchezza stabile: non è un caso che si trovasse inciso in tutte le costruzioni, come forma di “innalzamento” spirituale e materiale di coloro che andavano in visita ai templi.

Sebbene sia collegato al concetto di abbondanza concreta e solida, in realtà il Serpente Coatl rappresenta originariamente l’unione fra cielo e terra, fra spirito e materia, fra umano e divino.

Monete portafortuna

A volte si pensa che un simbolo legato a ciò che si desidera ottenere possa essere un valido aiuto nel raggiungimento del proprio obiettivo. Così, avere una moneta nel portafogli, o sul comodino, o in casa, “alimenterà” il pensiero di accrescere la propria ricchezza.

Tra i simboli portafortuna, si ritiene che le monete bucate come quelle cinesi antiche siano un ottimo talismano, perché al centro hanno un buco di sezione quadrata indice di stabilità materiale.

Cornucopia

Nome classico del corno dell’abbondanza, rappresentato colmo di frutti e circondato d’erbe e di fiori, la cornucopia è simbolo di fertilità. Nell’antichità classica era attributo di dei e dee ritenuti dispensatori dei beni della terra e, tra i Romani, delle divinità cui si riconosceva un significato di prosperità e di augurio, come, in particolare, la dea Fortuna.

Elefante

All’interno del Rig Veda, uno dei più antichi e importanti testi filosofici e mitologici dell’induismo, l’elefante è descritto come l’unico animale che possiede una mano, al contrario degli esseri umani che ne possiedono due. Nella simbologia del dare e dell’avere ciò indica che l’elefante porta ricchezza senza chiedere nulla in cambio.

Considerato come colui il quale elimina gli ostacoli che bloccano la felicità materiale e spirituale, Ganesha è venerato nella tradizione induista per attrarre fortuna, abbondanza e benessere.

Perché sia un simbolo portafortuna, l’elefante deve avere la proboscide rivolta verso l’alto e mai verso il basso.

Ruota della fortuna

È un simbolo sacro dell’energia, rappresentazione di come essa si perpetui senza fine, proprio come deve essere la ricchezza, e dunque la ruota della fortuna è di buon auspicio per gli affari.

Il suo essere mobile – come un cerchio che ruota su sé stesso – rievoca il moto circolare della ricchezza nella realtà: teoricamente il denaro deve “scorrere” fuori dalla vita in modo fluido, per poi farvi ritorno aumentato.

Coccinella

È da sempre considerato uno dei maggiori simbolo portafortuna. I contadini anticamente erano grati per aver trovato coccinelle nei campi perché esse eliminavano gli sgraditi afidi: ciò le ha rese emblema di buona fortuna, con un richiamo ai concetti di protezione e abbondanza. Questo insetto è però anche simbolo d’amore: in Cina, ad esempio, si dice che chi catturi il piccolo insetto e poi lo lasci andare via, troverà l’anima gemella.

Campanellini

In virtù del loro suono e delle vibrazioni prodotte, i campanellini sono ritenuti simbolo di pace e di calma interiore, capaci di allontanare le tensioni ed i blocchi emozionali.

Chiavi

Da sempre alludono al mistero, all’iniziazione ed alla rivelazione: tra i simboli portafortuna le chiavi evocano il concetto di “forza”, soprattutto se vecchie e usurate, poiché rappresentano il potere di aprire porte nuove o chiuderne di vecchie e inutili.

Tre chiavi legate insieme rappresentano la ricchezza, la salute e l’amore, tre doni della vita che ognuno desidera, e per attirarli si è soliti legare tre chiavi, di qualsiasi dimensione, con un nastro di seta rossa, simbolo della ricerca finalizzata al raggiungimento  dei propri scopi. Donare una chiave come portafortuna significa augurare alla persona cara di realizzare ciò che le sta più a cuore. La chiave di violino, invece, rappresenta la capacità di comprendere e svelare i misteri.

Corallo

In Italia è considerato un simbolo portafortuna: “sostanza” in equilibrio tra il regno animale, vegetale ed animale, il corallo vanta una storia antichissima che ne esalta virtù sia terapeutiche che scaramantiche.

Considerato un efficace amuleto contro il malocchio, se rosso è associato al sangue e la sua forma appuntita svolge un ruolo di protezione contro ogni negatività, è quasi una sorta di “scudo”. Associato inoltre all’amore, è un ottimo portafortuna per tutte le coppie.

Nell’antico Egitto ed in Grecia, il corallo in polvere veniva mescolato con le sementi e sparso sui campi per proteggere i raccolti in fase di crescita dai temporali e dagli insetti.