I bimbi (e gli adulti) la adorano e non vedono l’ora che arrivi febbraio/marzo per mascherarsi. La festa di Carnevale è famosa in tutta Italia e in molti paesi del mondo, sia pur con connotazioni e motivazioni differenti. Come mai, però, ci si traveste? Da dove viene questa usanza? Cosa significa a livello simbolico il Carnevale?

L’origine del carnevale

Antichità

Questa festività trae le sue origini nel mondo greco e in quello romano. Le dionisiache greche e i saturnali romani, ad esempio, erano delle specie di “carnevali dell’antichità”. Soprattutto durante i saturnali gli antichi romani erano soliti rovesciare l’ordine sociale vigente, darsi agli scherzi e alla dissolutezza. In questa sorta di Carnevale quasi tutto era concesso e, una volta terminato il periodo della festività, si tornava all’ordine. Il significato simbolico di questa pratica ruotava soprattutto sul concetto di rinnovamento. Dopo la festa si tornava alla vita di tutti giorni con spirito nuovo; dal caos si passava all’ordine in maniera positiva, come dopo uno sfogo.

Il Carnevale romano, però, era molti diverso da quello odierno. I romani, appunto, credevano che le celebrazioni di Carnevale (con tanto di feste, parate, scambio di doni e a volte vere e proprie orge) servissero per tenere a bada gli spiriti infernali. Questo garantiva loro la benevolenza degli dei “malvagi” e un buon raccolto estivo. Era una festa quasi mistica e le orge rituali avevano più che altro una funzione simbolica. Presso molti popoli, compreso quello romano, l’orgia era un modo per far tornare l’uomo al suo stato primitivo e garantire ad esso un rinnovamento. In pratica l’uomo diventava di nuovo un animale notturno dominato dal caos per poter rinascere con nuova forza nella sua forma diurna e oridinata.

Maschere

Una dei tratti distintivi del Carnevale è l’usanza di mascherarsi e di indossare costumi. Questa particolarità deriva sempre dai saturnali, la festa romana citata in precedenza. Oltre a sovvertire l’ordine sociale i romani erano soliti mascherarsi e fingere di essere altre persone. Ecco che il povero poteva diventare ricco e comandare su i ricchi che erano diventati poveri e, per rendere il tutto più credibile, indossavano costumi.

Inoltre veniva scelta una persona dal popolo che prendeva il nome di “Re della Festa” che poteva decidere quali giochi fare, come organizzare l’intera festa e doveva indossare un costume particolare per essere riconoscibile.

Come nel caso precedente anche questa usanza era prevalentemente simbolica. Fingere di essere qualcun altro e mascherarsi consentiva di rinnovarsi e di tornare alla normalità con nuovo spirito. Probabilmente, anche se le fonti non sono certe, questa tratto distintivo dei saturnali è nato con l’avvento e la conoscenza di Iside, la famosa dea egizia inglobata nel pantheon romano.

Carnevale e cristianità

Pur non essendo una festa prettamente cristiana e affondando le sue radici nell’antico mondo pagano, il Carnevale è comunque in stretto collegamento con il cristianesimo. Le teoire in merito a questo fatto, però, sono varie. I più estremi ritengono che sia una festa pagana a se stante contrassegnata da un qualcosa di demoniaco, i più moderati, invece, vedono un collegamento tra carnevale e cristianesimo.

Spieghiamoci meglio. La parola Carnevale, derivante dal latino, significa “levare la carne”. Questo significato si presta a due interpretazioni differenti: da una parte può essere riferita, in senso simbolico, al levarsi la propria carne di dosso (e quindi fingere di essere qualcun altro), dall’altro può significare eliminare la carne dalla propria alimentazione.

Questo secondo significato è quello che si presta maggiormente al collegamento con il cristianesimo. Il periodo del Carnevale, infatti, cade tra febbraio e marzo, e quindi precede la Quaresima. La festa, esattamente come accade per la Pasqua, è mobile. In questo senso “eliminare la carne” sembra significare mangiarla per l’ultima volta in un banchetto prima di dedicarsi all’astinenza dettata dalla Quaresima.

Perchè si festeggia ancora carnevale?

Questa festa, anche se pochi ne conoscono le origini e il significato, fa parte delle usanze del nostro paese (e di molti altri). Ancora oggi mantiene intatti i suoi significati simbolici e viene praticata con gioia da molte popolazioni.

Mascherarsi, oggi come allora, consente di poter dare sfogo alle proprie energie senza giudizio e senza provare senso di colpa. Non a caso uno dei detti più famosi riguardanti il Carnevale è appunto “A Carnevale ogni scherzo vale”. Questo significa che, per un giorno, è possibile spogliarsi della propria quotidianita e della persona che si è, per lasciare spazio al gioco, allo scherzo, alla sfrenatezza e al sovvertimento delle regole sociali.

Mascherarsi, inoltre, è un’usanza antichissima che collega quasi tutti i popoli della Terra. Le antiche tribù del paleolitico, ad esempio, indossavano maschere per i rituali e credevano che esse potessero essere d’aiuto a cacciare gli spiriti e a raggiungere i propri scopi. Nonostante tutti i secoli passati, probabilmente, l’uomo necessita, per sua natura, di potersi mascherare e di dare sfogo, seppur simbolicamente, alle sue esigenze.