Cernunno o Cernunnos, nella mitologia celtica, è lo spirito degli animali maschi muniti di corna, specie dei cervi e cerbiatti. Dalle fonti archeologiche, Dio Cernunno era adorato in Gallia, sulla nostra Penisola italiana, nella Gallia cisalpina e sulla costa meridionale dell’isola britannica. Emblema della fecondità, del Regno animale, in particolare delle specie cornute e della natura selvaggia, il Dio Cernunnos venne sempre rappresentato come una divinità dotata di corna.
Sembra che Cernunnos fosse comunque una divinità adorata dai popoli pagani e pre-celtici, di origini sciamaniche ed esoteriche, dimoranti sulla penisola indoeuropea. Tante raffigurazioni ed incisioni di epoca paleolitica risalenti al 3000 a.C. della popolazione della valle dell’Indo raffigurano il Dio Cornuto come Dio dell’Oltretomba, emblema e significa ripresa in Epoca Romana con la raffigurazione dello stesso come Dis Pater o Dite, figura a sua volta ripresa da Dante Alighieri nell’Inferno della Divina Commedia.
Dio Cernunno, il Dio Cornuto: etimologia del nome della Divinità
“Cernunnos” raffigurazione divina nella cultura celtica del famoso Dio con le corna deriva il suo nome dal dialetto gallico, carnon o cernon significa “corno”[. La radice cern significa “corno” nel dialetto irlandese ed è etimologicamente assimilabile alla radice carn nel dialetto gallese e bretone. Queste, a loro volta, derivano dalla radice proto-indoeuropea krno- , da cui è derivato con l’evoluzione linguista, il termine latino cornu ed il termine germanico hurnaz, di qui la parola inglese che ancora oggi si utilizza per indicare le corna, horn.
La stessa radice di origine della Gallia si rinviene anche nelle denominazioni delle popolazioni tribali dei Carni e i Carnonaci, tribù celtiche e pagane dimoranti nella Britannia settentrionale. La stessa radice gallica si ritrova in carnyx per indicare lo strumento musicale simile ad una tromba utilizzata per dare inizio al combattimento. Da qui, Cernunnos deve la sua traduzione letterale e significato di “divinità maschile cornuta“. La stessa forma romano-britannica deve essere assimilabile alla forma gallica Cernunnos.
Cernunno, il Dio cornuto: raffigurazione mitologica celtica e pagana
Cernunno è la divinità pagana ed esoterica che viene raffigurata con le sue corna, di qui la sua parvenza di divinità animale, considerato dalla credenza popolare esoterica come un totem raffigurante il cervo. Il Dio Cernunno viene raffigurato con il suo Torch ovvero un bracciale celtico dalla forma semi circolare aperto alle estremità che simboleggiano l’equilibrio dei cicli della natura e del rispetto di Madre Natura.
Inoltre, Cernunno viene rappresentato con un serpente cornuto anch’esso, emblema della capacità di essere degli esseri sensoriali in grado di percepire il mondo attraverso la lingua biforcuta e la pelle che si rigenera periodicamente nei periodi di crescita e di cambiamento climatico.
Cernunno, il Dio celtico: emblema della fecondità animale
Il Dio animale Cernunno era considerato nella mitologia e credenza celtico-pagana il dio protettore degli animali con le corna, in particolare i cervi e fosse, al contempo, il Dio della fecondità del regno animale. Non a caso, Cernunno era raffigurato con cervo e serpente e, con il passare del tempo e dei riti esoterici, anche accanto ad altre specie animali selvaggi proprio per significare ed inneggiare il fatto che il Dio Cornuto fosse il Dio protettore della natura selvaggia e della benevolenza nei confronti di ogni creatura, figlia di Madre Natura. Con l’evolversi delle credenze pagane, i Celti iniziarono a considerare la figura del Dio-bestia come Divinità di tutto l Regno naturale, in particolare del mondo degli alberi.
Cernunno e la spiritualità druista-esoterica: emblema degli alberi
Cernunno era considerato dai Druisti celtici come il Signore della Natura, il Dio degli alberi, tanto sacri ai pagani e, in particolare, alla casta sacra dei Druidi. Cernunno è considerato come un tutt’uno con le pietre, le piante, gli animali, gli esseri umani, le gerarchie angeliche e il ciclo delle stagioni, il quale favorisce la comunicazione con gli spiriti della natura.
Significato dei maggiori simboli dei taguaggi