Il cinghiale ricopre un ruolo di primo piano nella cultura celtica. Questo antico popolo praticava la religione sciamanica, che attribuiva a un unico individuo, il capo, la capacità esclusiva di comunicare con le forze superiori. Il cinghiale, alla stregua di altri animali, era considerato un alleato dello sciamano. Con i suoi poteri e le sue qualità, lo aiutava nella missione di entrare in contatto con tutto ciò che era divino e soprannaturale. Questa funzione di guida, che avveniva sia nel mondo terreno sia in quello ultraterreno, fa del cinghiale uno dei tanti perni simbolici attorno a cui ruotava la tradizione celtica. In questa pratica guida andremo alla scoperta della storia e de miti del cinghiale e dei significati che trasmetteva per le sue genti. Se volete farvelo tatuare, qui troverete tutte le informazioni di cui avete bisogno.

La leggenda del cinghiale celtico

La fama del cinghiale presso i Celti è legata alla leggenda di un eroe, Diarmuid Ua Duibhne. Innamoratosi della promessa sposa del suo padre adottivo Fionn, riuscì involontariamente a conquistarne il cuore grazie a un incantesimo che gli aveva lanciato la Giovinezza. I due fuggirono insieme e Fionn apparentemente non serbò loro rancore. Qualche anno dopo invitò il figlioccio a una caccia al cinghiale, durante la quale Diarmuid venne ferito dall’animale. Fionn, che possedeva il potere magico di guarire con l’acqua che scorreva dalle proprie mani, si rifiutò di salvarlo. Diarmuid sarebbe stato il fondatore del clan scozzese dei Campbell. Sul suo stemma, infatti, vi è una testa di cinghiale che ricorda la morte del giovane.

Un’altra leggenda ha a che vedere con il famoso calderone di Gundestrup, un artefatto magico nella cultura celtica. Proprio sul calderone è scolpito un cinghiale e i guerrieri portano sull’elmo l’incisione di questo animale.

Questi racconti confermano la tradizione celtica per cui ogni gruppo si identificava con un animale, adorato come un totem. Il cinghiale era dunque considerato come un’entità naturale e soprannaturale a cui uno specifico clan doveva la propria discendenza. Per questo motivi erano frequenti riti di iniziazione per ingraziarsi il totem e assorbirne le qualità. Il cinghiale rappresentava la forza e il coraggio solitari del guerriero, ma anche l’astuzia e la natura feroce.

Le caratteristiche e i significati del cinghiale

Scegliere un tatuaggio a forma di cinghiale è un richiamo alla cultura dei Celti e al potere che attribuirono a tale animale. Il cinghiale era per loro un animale temibile e pericoloso, ma allo stesso tempo un emblema di fertilità, audacia e guerra. Questo popolo consumava la carne di cinghiale, che era particolarmente apprezzata. Un convivio a base di questo piatto era un’occasione di condivisione. Così l’animale diventava anche un simbolo di ospitalità. Tutti gli incontri e le ricorrenze più importanti venivano esaltati con questa carne. Servirla aveva un duplice significato. Da un lato, era un segno di rispetto verso l’ospite. Dall’altro, sottolineava implicitamente la bravura degli abitanti del villaggio che avevano cacciato l’animale.

L’ambivalenza è forse la caratteristica più distintiva del cinghiale. La sua forza devastante e la sua bellicosità sono innegabili. Tuttavia, dietro alla prima immagine di brutalità e violenza, si celano significati più profondi che rimandano alla protezione che l’animale dava al proprio clan e all’aspetto sacrale della sua venerazione. Per questo coloro che appartenevano alle tribù del cinghiale dipingevano la sua immagine su stendardi, elmi e scudi, inaugurando la successiva tradizione dei simboli araldici. Lo troviamo persino inciso sulle monete celtiche come un simbolo universale di vigore e vitalità. Bestia soprannaturale e temibile, il cinghiale veniva anche tatuato sulla pelle dei guerrieri, desiderosi di portare con sé sul campo di battaglia tutta la forza trasmessa dal loro totem.