Iside è una delle più importanti divinità egizie. Quest’antica civiltà poneva ogni aspetto della vita e della società nelle mani degli dei. Dai fenomeni naturali, come pioggia e vento, alle arti e mestieri, come agricoltura e medicina, fino ai concetti astratti, come verità e giustizia. Nel simbolismo egizio, tutto trovava una propria rappresentazione o personificazione divinizzata. Nell’innumerevole cerchia di divinità, si stabilivano gerarchie e culti con un preciso grado di adorazione. Iside era tra le più venerate. Chi era esattamente questa dea e a cosa si deve la sua importanza? Che simboli e significati sono legati al proprio nome e alla propria immagine? Ce ne occuperemo in questo articolo.
La figura della dea Iside
Sorella e sposa di Osiride e madre di Horus, la dea Iside già a partire dai legami famigliari ricopriva un ruolo di tutto rispetto. Osiride, infatti, era un dio dalle molteplici funzioni, astrale, funerario e persino agrario. Horus, da parte sua, era la divinità della musica, arte e bellezza, nonché il protettore dei cacciatori. Iside, circondata da tanto splendore, emerse in tutta la sua superiorità affermandosi come dea di tutti gli dei. Figura di madre e regina, riuniva in sé tutti gli attributi delle altre divinità egizie.
Il nome Iside deriva dal greco antico Isis, a sua volta procedente dall’egiziano Aset, che significa trono. La dea era difatti rappresentata con un copricapo a forma di trono sulla testa e il suo culto era anche un ossequio al potere del faraone. Il capo degli Egizi veniva raffigurato insieme alla dea nelle fattezze di un bambino, che sedeva sul suo grembo e veniva allattato al seno.
Caratteristiche e significati di Iside
Iside era una delle nove divinità che componevano l’Enneade, ovvero il gruppo di dei alla base della cosmogonia egizia. Narra infatti il mito della creazione egizia che in principio regnava il caos, da cui si generarono di volta in volta i primi dei che, per far germogliare la vita, separarono cielo e terra e diedero alla luce quattro figli, tra cui Iside e Osiride.
Narra la leggenda che la dea resuscitò lo sposo Osiride, ucciso da suo fratello Seth, per poi procreare insieme a lui il figlio Horus. Per questo veniva venerata come grande maga e dea dell’oltretomba. Fu proprio grazie alla magia che avrebbe dato origine al primo serpente cobra. Il suo morso velenoso avrebbe obbligato Ra, il dio Sole di Eliopoli, a rivelarle il suo vero nome e cederle così il suo potere. Con esso, Iside lo avrebbe guarito e avrebbe poi rubato il fuoco dal cielo per mediare tra i due mondi.
Come sposa e madre divina, Iside è anche simbolo di fecondità e protezione materna. In un significato più ampio, era responsabile della fertilità della terra. Proteggendo l’Egitto dalle inondazioni del Nilo, era considerata come personificazione divina della Luna.
L’iconografia di Iside
Abbiamo giù parlato della rappresentazione di Iside come madre che allatta. Eppure non era questa l’unica versione iconografica della dea. Nella tradizione egizia, la troviamo anche raffigurata con la chioma ornata dalla falce di luna. In altre rappresentazioni stringe tra le mani uno scettro con un fiore di loto, considerato sacro per gli Egizi, simbolo di potere e regalità. Più tardiva l’immagine di Iside alata, a sottolineare il suo carattere divino.
Occorre precisare che il culto di Iside non si limitò alla tradizione religiosa egizia, ma riuscì a penetrare nella successiva cultura greco-romana. Qui veniva rappresentata con in mano un sistro e nell’altra un vaso. Oppure appariva appoggiata a un remo, a simboleggiare il suo ruolo di guida nella navigazione. L’immagine delle corna di mucca in testa sono invece un richiamo all’agricoltura, un’attività tramite cui la dea mostrava il proprio affetto verso gli uomini.
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