Esistono molti simboli famosi che sono giunti ai nostri giorni e sono entrati a far parte dell’immaginario colletivo riguardante la cultura egizia. Uno di questi è l’Occhio di Horus conosciuto impropriamente anche come occhio di Ra.

Molte mummie di importanti faraoni e numerose tombe riportavano questo misterioso simbolo. Anche Tutankhamon, sotto numerosi strati di bende, aveva un amuleto raffigurante l’Occhio di Horus. Tutto questo significa che, al tempo, era un amuleto potente, dal forte significato simbolico e con una sua utilità.

Adesso, insieme, cercheremo di scoprirne qualcosa di più.

L’occhio di Horus: Il dio alla base del simbolo

Per capire meglio il simbolo dobbiamo partire da colui che gli ha donato il nome: Horus. Come si può ben immaginare Horus era una divinità egizia tra le più antiche e venerate. Nel corso dei millenni ha cambiato molte forme e molti nomi fino ad essere identificato con Ra.

Horus era il dio falco, colui che primeggiava su tutti gli altri. Nel corso dei secoli, grazie anche alla sua venerazione in ogni angolo dell’Egitto, i miti e le leggende su di lui si sono mischiati e modificati. Ciò che sappiamo per certo è che viene presentato in due forme: una adulta e una di bambino.

Nel periodo più antico Horus era il dio della caccia, della bellezza, dell’arte, della profezia e della musica. In tempi più recenti, prima del crollo della civiltà e dopo l’assimilazione completa con il dio Ra, era diventato il dio del cielo: il suo occhio destro rappresentava il sole mentre quello sinistro rappresentava la luna.

Con questa nuova connotazione di dio del cielo aveva acquisito grandi capacità: poteva vedere tutto (chiaroveggenza) e dominava tutti gli elementi naturali mantenendoli in equilibrio.

Il mito e l’Occhio di Horus

Secondo la mitologia Horus è figlio di Iside (dea della maternità, della fertilità e della magia) e di Osiride (dio della morte e dell’oltretomba).

La leggenda narra che Osiride, benefattore dell’umanità, venne ucciso e smembrato da Seth, suo fratello minore. Iside, grazie alle sue pratiche magiche, riuscì a recuperare i pezzi sparsi per tutto l’Egitto e a riportarlo temporaneamente in vita. L’idea di Iside era quella di concepire un figlio con Osiride che sarebbe diventato il suo vendicatore.

Dalla loro unione nacque Horus, il legittimo successore del trono d’Egitto. Horus, grazie all’astuzia della madre, rimase nascosto per tutta la sua infanzia. Iside lo avrebbe mostrato al mondo e allo zio Seth solo quando sarebbe stato pronto per vendicare il padre e sconfiggere lo zio.

La battaglia fra le due divinità durò otto anni durante i quali cercarono di battersi principalmente con l’astuzia (ma non mancano tentate violenze sessuali e atti violenti). Durante un inseguimento nel deserto Seth stacca tutti e due gli occhi ad Horus. Trovato da Hathor (dea della gioia e della sessualità) viene guarito con il latte di gazzella. Da quel momento l’occhio sinistro, quello lunare, diventa un famoso simbolo ricco di significati.

Tutti i significati simbolici dell’Occhio di Horus

L’occhio, a seguito di questo mito (del quale si possono trovare molte versioni differenti), simboleggia la regalità, la nobiltà e la purezza. Horus combatteva rischiando la vita per difendere gli affetti e per fare giustizia al padre defunto. Per questa ragione veniva utilizzato nelle tombe dei grandi faraoni che, in vita, erano stati giusti e rispettabili.

Inoltre è un simbolo di protezione  e di buona sorte. Ancora oggi viene rappresentato nei gioielli oppure tatuato con la speranza che possa scacciare il male e garantire una vita serena.

Un ulteriore significato è legato alla rinascita. Una variante del mito narra che l’occhio lunare di Horus venne donato a Osiride, consentendogli di rianimarsi e continuare il ciclo delle stagioni.