Gli Hopi, conosciuti anche come Moki, sono una popolazione indigena amerinda collocata nel sud-ovest dell’America che conta un ammontare di 6.946 persone. La loro cultura è estremamente simile a quella dei Pueblo e la loro riserva è collocata nell’ Arizona nord-orientale, all’interno della nazione Navajo.
Dopo questa breve introduzione sul popolo, creata per scoprirne qualcosa di più, possiamo addentrarci nella loro interessante cultura. L’argomento che affronteremo sarà quello delle maschere, potente mezzo di comunicazione tra gli uomini e gli dei, che appaiono nelle culture di tutto il mondo.
Le maschere Kachina degli Hopi
Chi sono i Kachina?
I Kachina, considerati come amici dagli Hopi, sono spiriti invisibili degli animali, degli antenati e della natura che hanno la funzione di messaggeri tra gli dei e i mortali. Ma non sono solo questo: possono rappresentare valori morali e sociali, forze naturali ed esseri mitologici.
Essendo estremamente complessi incarnano sia il bene sia il male. Possono aiutare la popolazione ad avere un buon raccolto, così come punirli per comportamenti sleali e scorretti.
Quando si presentano agli uomini?
Gli Hopi ricevono gli spiriti Kachina in periodi ben precisi dell’anno. Essi si manifestano tra il solstizio d’inverno e quello d’estate per mantenere intatto l’equilibrio tra gli uomini e gli dei. Durante questo periodo i Kachina raccolgono le speranze dei mortali e, quando tornano sui monti di San Francisco, le narrano agli dei. Gli Hopi, in questo modo, possono ottenere un buon raccolto, la protezione dalle malattie che possono decimare la popolazione e abbondanti piogge per evitare la siccità e le carestie. Questa convinzione è profondamente radicata non solo presso questo popolo ma anche in tutti quelli che vivono in prossimità del deserto e in zone poco fertili.
La rappresentazione
La popolazione Hopi ha dei veri e propri rituali che vedono come protagonisti i Kachina. Durante le loro cerimonie un abitante indossa il costume da Kachina e si trasforma realmente in un messaggero degli dei. Il suo spirito si modifica, si eleva e viene per così dire, “posseduto” da una di queste entità. Questo culto è estremamente rispettato e temuto, oltre che trasmesso ed insegnato ai bambini.
Le maschere
Le maschere che rappresentano i Kachina possono essere molto varie: animali, demoni, esseri fiabeschi, stelle, piante. Esse vengono realizzate principalmente in cuoio, cotone e legno e decorate con ornamenti e rilievi. In questo modo ogni differente Kachina è facilmente riconoscibile ed è più semplice rispettarlo.
Dalle maschere, inoltre, sono facilmente individuabili le caratteristiche peculiari di ogni spirito. Possono essere maggiormente benevoli o più pericolosi, tendenti alla collera o pacifici. L’importante, per la popolazione Hopi, è imparare a distinguerli a colpo d’occhio.
I costumi e gli oggetti
Ad ogni maschera è abbinato un costume specifico. Anche questo è un modo per evitare di confondersi e mancare di rispetto al Kachina che si ha davanti. Solitamente i costumi sono in cotone bianco, lunghi fino alle ginocchia e decorati con linee verdi, nere e rosse. Sulle spalle gli Hopi scelti per svolgere la funzione di messaggeri portano delle pellicce di volpe, simbolo che rappresenta la maggiore astuzia degli spiriti rispetto a quella umana.
Tutto questo può essere accompagnato anche dall’utilizzo di vari oggetti come aste da preghiera, gioielli d’argento decorati con il colore turchese (simbolo di pace e amicizia), gusci di tartaruga e rami di alberi sempreverdi (simbolo di fertilità)
Le bambole
Come abbiamo detto prima gli Hopi tramandano la propria cultura e le proprie usanze ai bambini. Per questo motivo creano delle bambole Kachina, dei veri e propri giocattoli, per insegnare ai bambini la differenza tra i diversi spiriti. In questo modo, da grandi, diventeranno degli adulti rispettosi e sapranno riconoscere i Kachina che hanno davanti, mantenendo l’equilibrio con il mondo degli spiriti e potendo chiedere favori e benevolenza.
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