La svastica: etimologia ed origini

A dispetto del significato che maggiormente le è associato – connesso al nazismo ed alla tragedia che reca con sé –  la svastica è un antico simbolo portatore di pace, fortuna e benessere. Derivante dal sanscrito svastika, vuol dire infatti “buona fortuna” o “benessere”. Più precisamente la prima parte della parola è formata dal prefisso sv, che significa bene, e da asti, coniugazione del verbo essere (svāsti dunque, viene tradotto con “stare bene”). Il suffisso –ka è un diminutivo, per cui svastica si traduce letteralmente con “piccola cosa che porta benessere”, un portafortuna.

Uno dei primi simboli rappresentativi dell’umanità, interpretato dalle popolazioni in diversi modi all’interno del simbolismo solare, la svastica vanta origini assai antiche. La famosa croce a bracci uncinati, difatti, è stata utilizzata per la prima volta durante il Neolitico, e diverse culture l’hanno “fatta propria” in diversi momenti storici. Motivo ornamentale presso i popoli sudamericani precolombiani ed in Africa tra i Tuareg, la svastica è tuttora un simbolo sacro nell’Induismo, nel Buddismo, nel Giainismo e nell’Odinismo. La si può trovare nei templi ed in molte case indiane o indonesiane, e, in Europa, in molti manufatti delle culture europee precristiane. Nello specifico, in Italia si riscontra nel Duomo di Reggio Calabria, nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, e nei mosaici di Ravenna, per dare qualche riferimento. Tutti esempi, questi, di una simbologia positiva, di un concetto benevolo, per nulla afferente al razzismo, all’olocausto, alla guerra.

La svastica nel nazismo

Come è potuto un simbolo di benevolenza e protezione diventare al contrario simbolo di atrocità e malvagità? Tutto ha inizio nel 1895, anno in cui Adolf Lanz, giovane monaco cistercense appassionato di occultismo ed esoterismo, viene espulso dall’Università di Teologia alla luce delle sue idee non consone alla vita cristiana consacrata. Partito per l’India, ed impossessatosi casualmente di un anello che recava incisa la forma della svastica, Lanz decide di fondare una setta recante proprio questo simbolo una volta rientrato in Austria.

Oshtara, questo il nome della setta, propugna l’esoterismo orientalista, l’arianesimo e l’antisemitismo radicale, ed è proprio Lanz il primo a sostenere l’annientamento degli Ebrei. L’allora giovane Adolf Hitler, “affascinato” dall’occultismo e dall’esoterismo, fa della svastica o Hakenkreuz (in tedesco, croce uncinata) l’emblema del partito nazista, ponendola su uno sfondo rosso a significare la supremazia sul comunismo, l’altra grande ideologia politica dell’Europa del tempo. Sceglie la svastica quale simbolo, in virtù della presunta discendenza ariana del popolo tedesco: “la svastica era il Sole e gli Ebrei erano devoti alla Luna, dunque nemici del simbolo e degli Ariani”. Rappresentanza di una nazione la cui razza è “pura”, vanto per gli Ariani, la svastica semina invece terrore tra gli Ebrei e gli altri soggetti considerati avversari della Germania nazista.

Il significato e la simbologia della svastica

La svastica rappresenta il sole, la sapienza e il moto dell’Universo, ed in alcune religioni anche il potere divino. È costituita da quattro braccia uguali ultimate da segmenti o uncini ad angolo retto, braccia che vanno da destra a sinistra donando alla figura l’dea del movimento in senso orario o antiorario.

La Croce uncinata, antichissimo simbolo nato dalla stilizzazione della ruota semplice o raggiata, si trova ad esempio sulle ceramiche elamite e sulle divinità femminili di Troia, su statuette di terracotta, utensili e spille della Beozia, sui vasi cinerari e sulle urne a capanna appartenenti al periodo villanoviano in Italia. La svastica è rappresentata inoltre sui batik indù, nell’iconografia delle popolazioni americane precolombiane, in Africa e nell’Europa celtico-germanica.

Talvolta essa è raffigurata con una forma curvilinea a doppia “S” incrociata, come in alcune decorazioni micenee. Nelle immagini indiane la svastica appare al posto del Sole, simboleggiando il benessere e la vita. E nel Tibet i lama rossi facenti parte della setta Bon hanno utilizzato questo simbolo con segmenti a senso inverso da sinistra a destra.

Da sottolineare, inoltre, che la svastica è anche in pratica costituita da quattro eliche che partono da un centro comune e che formano una sorta di ruota, quella della creazione e del divenire. Il movimento delle eliche, difatti, ricalca la corsa solare, il rinnovamento perenne della natura, che mette ordine nel caos originario, portando dalla potenza all’azione i quattro elementi, l’Aria, la Terra, il Fuoco e l’Acqua.