I Chakra: etimologia e definizione

Presenti nelle antiche tradizioni induiste, così come in quelle buddiste, i chakra (dal sanscrito “ruota”, “cerchio”) rappresentano i centri energetici che aiutano il corpo a funzionare in modo corretto. Indicati anche come vortici energetici o centri di forza, non sono entità fisiche in sé e per sé. Così come le emozioni, che possono “condizionare” il respiro, il battito cardiaco, il metabolismo, così anche i chakra possono influire sulla forma del corpo, sul pensiero, o sul modo di comportarsi, trasformando l’energia cosmica vitale che scorre ininterrottamente all’interno del corpo umano. Detta energia, raccolta nei chakra, viene poi in seguito adoperata per i processi del corpo, dell’anima e dello spirito.

A seconda della loro collocazione nel corpo, i chakra sono associati a diversi stati di coscienza, ad elementi archetipici o a concetti filosofici. A titolo esemplificativo, quelli più bassi, fisicamente più vicini alla terra, sono in relazione con gli aspetti più pratici della vita, quali la sopravvivenza o il movimento; quelli superiori, invece, rappresentano zone della mente e funzionano mediante le parole o le immagini.

I chakra, sette, sono per tradizione collegati ad un colore o ad un simbolo, che corrispondono alla frequenza con cui vibra ogni vortice energetico. Ce ne occupiamo nel paragrafo seguente.

I sette chakra: significati, simboli, corrispondenze

Il primo chakra, il chakra della Radice o Base, prende il nome di Muladhara e rappresenta il fondamento del sistema energetico dei chakra. Posto alla base della colonna vertebrale, “domina” gli organi di escrezione e le ghiandole surrenali, influenzando anche il senso dell’olfatto. Da punto di vista emotivo, questo chakra simboleggia la parte primitiva e l’istinto primordiale.

Nell’induismo il chakra della Radice è per tradizione rappresentato con quattro petali e un quadrato, emblema della terra. Il suo elemento è infatti la terra, mentre il suo colore caratterizzante è il rosso, indice di una forte energia vitale, di passione e di forza.

Il secondo chakra, il chakra sacrale, è denominato Svadhistana, e costituisce il centro energetico della sessualità e della gioia di vivere. Posto nella zona genitale, governa gli organi riproduttivi ed influenza anche il senso del gusto. Emotivamente sede dell’autoaccettazione, delle emozioni istintive e dell’energia sessuale, questo chakra ha per elemento l’acqua, simbolo di mobilità e flessibilità. Il suo simbolo-base è la falce di luna, che rappresenta l’elemento femminile. Costituito da sei petali, brilla del colore arancio, il colore che stimola la creatività e la gioia di vivere.

Manipura, il chakra del Plesso Solare, è il terzo chakra, che in sanscrito vuol dire “gioiello lucente” oppure “coperto di pietre preziose”. Posto a controllo del pancreas e degli organi addominali, esso è dal punto di vista emotivo sede di acutezza mentale e di volontà. Associato all’elemento fuoco, simbolo di energia vitale, questo chakra dai dieci petali ha per colore il giallo; l’animale simbolico corrispondente è il montone.

Anahata, il chakra del cuore, è il quarto ciakra, che, situato appunto nella zona del cuore, domina polmoni e timo, ed influenza il senso del tatto. Dai dodici petali, rappresenta l’amore universale, ed emotivamente è sede della compassione, dell’amore e della guarigione. Il suo elemento è l’aria ed il suo colore è il verde. Uno degli animali-simbolo di questo chakra è l’antilope.

Il quinto chakra, dai sedici petali, prende il nome di Vishudha, il chakra della gola, che, posto nel plesso laringeo, governa la tiroide, ed influisce sul senso dell’udito. Centro dei suoni e delle parole all’interno del corpo umano, questo chakra ha per elemento corrispondente l’etere, emblema dell’ampiezza, dello spazio e della purezza. Il suo colore è il blu, ed il suo animale-simbolo è l’elefante bianco.

Ajna, il chakra del terzo occhio, è il sesto chakra, quello che governa la ghiandola pituitaria ed influenza anche il sesto senso, la mente superiore. Situato sulla fronte, tra le sopracciglia, è dal punto di vista emotivo sede dell’intuizione; due i petali per questo chakra, che ha per elemento il tempo e per colore l’indaco.

Il settimo chakra prende il nome di Sahasrara, il chakra della Corona. Emotivamente simbolo di pace e di illuminazione, esso governa la ghiandola pineale del corpo ed estende la sua influenza oltre il mondo sensoriale. Ha per elemento lo spazio e per colore il dorato o il bianco splendente; tra i suoi simboli troviamo il loto dai mille petali, numero che rappresenta la perfezione e la completezza.

La rappresentazione grafica dei chakra: i mandala

Graficamente ogni chakra è rappresentato da un mandala, che ha per immagine un loto costituito da molti petali, il cui numero muta in base al chakra di riferimento.

Simbolo spirituale e rituale denotante l’Universo, i mandala sono adoperati in tante tradizioni spirituali, ma in particolar modo nell’Induismo e nel Buddismo, allo scopo di favorire la concentrazione, aiutare la meditazione, ritrovare la pace. Oggigiorno il termine è ampiamente conosciuto anche in Occidente, dove trova uso per indicare motivi geometrici o circolari e diagrammi, che simboleggiano un microcosmo dell’Universo.