Il tatuaggio: definizione e storia
Una delle più antiche tecniche di decorazione corporea permanente, il tatuaggio consiste nell’iniettare pigmenti colorati nello strato superiore della pelle, allo scopo di realizzare simboli, lettere, disegni.
Utilizzato presso molte culture, rappresentando al tempo stesso sia un documento di riconoscimento dell’individuo, che il passaggio all’età adulta, il tatuaggio vanta origini risalenti ad oltre 5000 anni or sono. Ed infatti, è stato ritenuto vissuto circa 5300 anni fa il corpo congelato di un uomo ritrovato nel 1991 al confine italo-austriaco, sulle Alpi Otzalet. Otzi – così è stato chiamato l’uomo – presenta in diverse parti del corpo veri e propri tatuaggi, ottenuti sfregando carbone polverizzato su incisioni verticali della cute. Dalle indagini effettuate, si ritiene che detti tatuaggi venissero praticati a scopo terapeutico, per alleviare i dolori. Con il trascorrere del tempo, tuttavia, la “ratio” che ha accompagnato i tatuaggi ha assunto altri significati.
A titolo esemplificativo, sottolineiamo che il popolo dei Celti adorava divinità come il toro o il cinghiale, tracciandosene i simboli sulla pelle in segno di devozione. Gli antichi romani, invece, adoperavano il tatuaggio al solo scopo di marchiare criminali e condannati, considerandolo un proprio segno identificativo solo in un secondo momento, a seguito delle guerre con i britannici, per i quali il tatuaggio rappresentava un segno distintivo d’onore.
Da allora sino ai giorni nostri il tatuaggio ne ha fatta di strada, assumendo, a seconda delle circostanze, una pura valenza estetica o incarnando un ritorno alle origini, ed incontrando pareri sia positivi che negativi. In tutta la strada percorsa, tuttavia, ciò che è rimasto un punto fermo nel mondo del tattoo è l’accurata scelta del “soggetto giusto”, quello che rappresenta un sentimento, o un momento particolare della propria vita. Ci occupiamo di questo aspetto nel paragrafo seguente.
L’arte del tatuaggio ed i suoi soggetti
Il mondo del tatuaggio è in continua espansione e costante aggiornamento, avvalendosi di tecniche e strumenti sempre più innovativi, al passo con i tempi. Ciò che resta immutato, come anticipato poc’anzi, è l’accurata scelta del soggetto da tatuarsi: un simbolo, una lettera, un disegno, che ricordi un’emozione o un episodio particolare, o che più semplicemente risponda al desiderio di decorare il proprio corpo.
I soggetti scelti sono tanti e variegati, tra quelli “storici”, appartenenti alla tradizione di questo colorato mondo, e quelli più particolari e ricercati, siano essi fluo o con inchiostro bianco, o ancora quelli di coppia. Tra i soggetti della prima categoria spiccano per popolarità i ragni, animali senza dubbio poco attraenti per la maggior parte delle persone, ma dai molti e interessanti significati. Ne scopriamo la simbologia proprio qui di seguito.
Tatuaggio del ragno: una moltitudine di significati
Nei tempi antichi simbolo di mistero, potere e crescita, il ragno appartiene alla classe di artropodi chiamati aracnidi, i primi animali a colonizzare le terre emerse. Ciò rende questo animale particolarmente interessante non solo dal punto di vista scientifico, ma anche da quello simbolico.
Riguardo questo secondo aspetto, va sottolineata l’ambivalenza del ragno, che incarna sia il bene che il male, sia la luce che l’oscurità. Ma qual è il significato predominante? Una risposta univoca non esiste, considerando che il simbolo del ragno muta in base alle diverse culture. Ciò che però resta un punto fermo e costante è l’essere il ragno ritenuto generatore o costruttore del mondo, tessitore del destino o possessore dei fili della vita e della morte, ma anche emblema di rinascita, rinnovamento, cambiamento.
Nella sua accezione positiva, il ragno rappresenta la pazienza, la forza di volontà e la determinazione nel raggiungimento della perfezione: basti pensare, al riguardo, alla meticolosità e precisione impiegata nel tessere la tela, meticolosità e precisione che non cedono di fronte alle difficoltà, alle avversità climatiche, o allo spazio a disposizione.
Il ragno è anche simbolo di forza, coraggio ed ingegno: possiede una grande forza fisica, che gli consente di sollevare sino a 50 volte il suo peso, ed un’impeccabile vista, che gli consente una visuale a 360°.
Nella sua accezione negativa, invece, il ragno incarna la vendetta e l’astuzia, finalizzate al conseguimento dei propri scopi, e la malvagità con cui paralizza le sue vittime prima di divorarle, di succhiarne la linfa vitale.
Un’altra simbologia del ragno è quella legata al tradimento, non rimanendo questo animale fedele a nessun partner.
Un ragno raffigurato senza tela indica smarrimento o indipendenza; un ragno con la tela oppure appeso ad un filo è invece ritenuto un portafortuna, volendo la tradizione popolare che questo animale porti felicità e ricchezza sulla Terra direttamente dal Cielo.
Il ragno, infine, simboleggia anche la fertilità e l’armonia, e viene spesso rappresentato come un’anziana signora, un maestro o un protettore di saggezza.
Significato dei maggiori simboli dei taguaggi