È la più evoluta civiltà dell’America precolombiana, rappresentante di un’arte e di una scienza considerate la più alta e sofisticata espressione culturale di tutti i popoli della Mesoamerica. I Maya si stanziano su un territorio di oltre 300.000 chilometri quadrati comprendente la penisola messicana dello Yucatán, il Belize, il Guatemala, l’Honduras ed il Salvador. Tre i periodi cronologici che costituiscono la loro storia: il Periodo Preclassico (dal 2000 a.C. al 250 d.C.), relativo all’assestamento di questa popolazione, il Periodo Classico (dal 250 al 900 d.C.), che ne segna il momento culminante, ed il Periodo Postclassico (dal 900 al 1450 d.C. circa), caratterizzato dal declino dei Maya e dall’egemonia di popoli stranieri.

Oltre ad un grandioso sviluppo architettonico, che ha reso possibile la costruzione di grandi piramidi, templi e palazzi, e ad eleganti creazioni artistiche, i Maya elaborano un calendario altamente preciso e sofisticato ed una forma di scrittura basata su segni chiamati glifi: ogni glifo poteva indicare sia un oggetto sia la lettera iniziale dell’oggetto stesso.

Attualmente i Maya sono circa sei milioni di individui, e conservano molti dei tratti culturali distintivi tradizionali.

Simbologia Maya

È fonte di mistero ed al contempo di meraviglia: la simbologia dei Maya è senza ombra di dubbio assai ricca di fascino. Sono stati un americano, John Lloyd Stephens, ed un inglese, Frederick Catherwood, a scoprire i primi simboli di questo popolo, nel 1839, ma è solo nel 1973 che la loro scoperta viene riconosciuta. Una scoperta grazie alla quale si comprese che detti simboli potevano essere adoperati singolarmente per interpretare una parola, o che pochi di essi spiegavano singoli termini ma dai tanti significati.

Diverse sono le immagini utilizzate dai Maya: il giaguaro, l’aquila, il sole, sono alcune di esse. Le illustriamo brevemente, prima di concentrarci, nel paragrafo che segue, sull’Hunab Ku.

Simbolo di forza, divinità e supremazia su ogni cosa, il giaguaro costituisce un segno di grande potere per i Maya. Durante la notte, il dio giaguaro avrebbe regnato sul mondo sotterraneo, mentre durante il giorno avrebbe attraversato il cielo da est ad ovest, facendo ritorno agli Inferi al tramonto.

Connessa alla comunità, ed all’unità nella collaborazione in un gruppo eterogeneo, l’aquila è l’emblema del potere contemplativo: focalizzando la propria attenzione su di essa, si può accedere alla saggezza interiore.

Conosciuto anche con il nome di “Ahau”, ovvero “Maestro”, il Sole è per i Maya simbolo di ascensione, chiarezza e consapevolezza, che agevola il raggiungimento  dell’illuminazione.

Hunab Ku: tatuaggio e simbolo Maya

Gli studiosi non hanno mai del tutto accettato l’idea che i Maya credessero in una singola divinità creatrice, cosa che emerse solamente negli scritti mitologici successivi alla conquista dello Yucatan. Rappresentazione di tutto il tempo, di tutto lo spazio, di ogni cosa esistente, Hunab Ku è per i Maya il Dio supremo ed il massimo Creatore, del cielo e della terra, padre dei quattro Bacab o “figli”, che rinasce sulla Terra e diviene dio agricolo della civiltà del Mais.

È movimento dell’energia vitale, ciclo di vita, ordine ed equilibrio del cosmo: in esso è possibile vedere raffigurato l’antico principio di equilibrio in tutte le cose, un “richiamo” al simbolo yin yang della simbologia asiatica che descrive un giusto equilibrio tra luce ed oscurità.

Hunab Ku costituisce altresì per il popolo Maya la porta verso altre Galassie, ed anche la Coscienza che ha organizzato tutta la materia in stelle, pianeti e sistemi solari. È il “Grembo della Madre” che genera continuamente nuove stelle, così come ha dato vita al Sole e alla Terra, è il “Creatore” che dirige tutto ciò che avviene all’interno della nostra Galassia dal suo centro, mediante l’emanazione di periodiche esplosioni di “Energia di Coscienza”.